Firenze, luogo della sciacquatura in Arno Manzoniana ma anche Goldoniana, questo il luogo in cui agiscono le figure di una apparente spensierata commedia amorosa in cui però il non detto, il non desiderato, il non voluto diventano parole schiette, desideri e voglie, il tutto in lingua italiana che danno a questa commedia Goldoniana un carattere universale e squisitamente moderno.
Partendo dai Memoires Goldoniani in cui lo stesso Goldoni afferma di essere partito da bambino giocando con delle piccole poupettes a costruire i suoi testi e a pensare che non bastava più un canovaccio ma era necessario un testo, ho immaginato che gli attori potessero proprio interagire con questo mondo dell’infanzia di Goldoni e dialogare di volta in volta con delle piccole bambole che rappresentino in modo efficace i rapporti tra i personaggi e la straordinaria macchina teatrale che è la locandiera. Una locandiera che agirà tutta intorno ad un grande tavolo, tavolo da gioco e tavolo da pranzo, così chiaro il che cosa avviene sopra e meno chiaro che cosa avviene sotto, una locandiera che è sicuramente la rappresentazione del Don Giovanni letterario ma al femminile, con i personaggi che appariranno e scompariranno tra una moltitudine di costumi del repertorio del teatro di Goldoni.
Un gioco insomma che coinvolgerà i protagonisti nel mondo caro a Goldoni, dalle maschere che se ne vanno, ai costumi del repertorio fino alle sue amate poupettes dell’infanzia.
Andrea Chiodi
LOCANDINA
regia Andrea Chiodi adattamento Tindaro Granata, Angela Dematté con Ugo Fiore, Tindaro Granata, Mariangela Granelli, Fabio Marchisio, Francesca Porrini scene e costumi Margherita Baldoni assistente alla regia Maria Laura Palmeri disegnoluci Marco Grisa musiche Daniele D’Angelo produzione Proxima Res
BIO
TindaroGranata nasce a Tindari (ME). Si trasferisce a Roma per fare l’attore. Il suo percorso teatrale inizia nel 2002 con Massimo Ranieri. Andrea Chiodi lo dirige in diversi progetti teatrali, tra i quali ricordiamo “La Locandiera” e “La Bisbetica Domata”. “Geppetto e Geppetto” affronta il tema della stepchild adoption e il rapporto tra padri e figli; con questo lavoro riceve il Premio UBU 2016 come Miglior novità o progetto drammaturgico, il premio Hystrio Twister 2017 come Miglior spettacolo dell’anno e il Premio ENRIQUEZ come Miglior spettacolo di impegno civile e sociale, Premio Mario Mieli 2017 come Miglior spettacolo dell’anno. Nella stagione 21/22 è in tournée nel ruolo di Macbeth/Banquo nel “Macbeth – Le cose nascoste”, per la regia di Carmelo Rifici e in “Lo zoo di vetro”, diretto da Leonardo Lidi. È direttore artistico di Proxima Res, associazione culturale di produzione e di formazione teatrale, con la particolare attenzione alla drammaturgia contemporanea italiana. Da dicembre 2021 è direttore del Teatro Greco di Tindari, meraviglioso luogo sito nel Parco Archeologico di Tindari con una capienza di 1200 posti.
Andrea Chiodi si laurea in Giurisprudenza con una tesi sulla tragedia greca sotto la guida di Eva Cantarella. Nel 2006 è assistente alla regia di Gabriele Lavia al teatro Argentina di Roma. Con “La bisbetica domata” è finalista ai premi Ubu, il maggior riconoscimento per il teatro Italiano, e ai premiHystrio. Vince il premio Mario Mieli 2019. Collabora con svariate istituzioni culturali italiane e straniere: Teatro Due, Teatro Regio, Teatro Argentina, Teatro stabile di Brescia, teatro stabile di Bolzano, Teatro Olimpico di Vicenza, Lac di Lugano, Tnn di Nizza, e Teatro di Innsbruck. Dal 2010 è ideatore e direttore artistico del Festival Tra Sacro e Sacro Monte. Dal 2018 è direttore artistico della stagione di prosa del Teatro di Varese. Nel 2010 Cura la regia e la direzione artistica dello show sui 150 anni dell’unità d’Italia in Piazza Vittorio a Torino con Roberto Vecchioni, in diretta Rai in collaborazione con il teatro regio di Torino.
Angela Dematté è una milanese d’adozione nata e cresciuta in Trentino. Dopo una laurea in Lettere e un diploma all’Accademia dei Filodrammatici, lavora come attrice finché inizia, nel 2009, la sua attività di autrice: scrive “Avevo un bel pallone rosso” e vince il Premio Riccione e il Premio Golden Graal. Il lavoro è messo in scena da Carmelo Rifici con il quale inizia una profonda ricerca che produce, tra gli altri: “L’officina”, “Chi resta”, “Il compromesso”, “Ifigenia liberata” e “Macbeth, le cose nascoste”. Negli stessi anni lavora come dramaturg e autrice per i registi Renato Sarti, Sandro Mabellini, Valter Malosti e soprattutto per Andrea Chiodi. Scrive, dirige e interpreta “Mad in Europe” che vince il Premio Scenario 2015 e il Premio Sonia Bonacina. Nel 2019 la città di Trento le conferisce il Premio Aquila d’Oro per la cultura. Nella sua ricerca indaga le potenzialità e i limiti del linguaggio identitario. Il suo lavoro nell’ultimo anno con Carmelo Rifici al LAC si concentra sul dialogo con la scienza come necessità di indagine sull’uomo futuro. La pandemia la spinge ad indagare il dialogo tra la scrittura teatrale e nuove forme offerte dal web e da spazi non teatrali. Nel 2024 il suo testo “De Gasperi: l’Europa brucia“ ottiene il Premio Le Mascherecome miglior novità italiana. Lavora con importanti teatri come: LAC di Lugano, Piccolo Teatro di Milano, Theatre de la Manufacture di Nancy e diversi Teatri Stabili italiani.
Mariangela Granelli si diploma alla Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova e vince nel 2007 il Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatrocome Miglior Attrice Emergente. E’ nella terzina finalista aipremi UBU 2012come Miglior Attrice non protagonista per il ruolo di Clitennestra, nell’ Elektra di Hofmannsthal, ed ai premi UBU 2013come Miglior Attrice Protagonista per Materiali per Medea di Heiner Muller, entrambe regie di Carmelo Rifici. Diretta da Rifici lavora in diversi spettacoli tra cui “Gabbiano” di Cechov, “Visita al padre” di Schimmelpfenning, “Chi resta” di Dematté-Gabrielli-Cavosi-Rifici, “Yerm”a di Lorca, “Notte di Maggio” di Yehoshua. Si perfeziona sotto la guida di Luca Ronconi al Centro Teatrale Santa Cristina e con lui lavora in “La mente da sola”, “Un mosaico di lettere”, “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury e “Ronconi: Lezioni su Ibsen”. Nel 2019 partecipa a “Lo zoo di vetro”, di T. Williams con la regia di Leonardo Lidi. Nel 2020 è nel George II, di S.Fortin, regia di Alessandro Businaro; riceve inoltre il Premio ANCT 2020 (Associazione Nazionale Critici Teatro) come MigliorAttrice. Dal 2009 è tra i soci fondatori della Scuola di Teatro Proxima Res e docente permanente. Dal 2021, insieme a Michele Panella, ne è direttrice.
INFO E PREZZI
22,00 € / INTERO 16,00 € / UNDER30, OVER65 10,00 € / UNIVERSITÀ, SCUOLE DI TEATRO, DESIDERA CARD (acquistabile solo in cassa)
TICKET STANDARD
Per prenotazione gruppi scuola scrivere a scuola@oscar-desidera.it
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